Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Gen
30

E fisso sia

Categoria Pensieri

Da quando mi sono spostato con l’ufficio ho abbandonato la telefonia fissa, ritenevo che le connessioni mobili fossero all’altezza di quanto sbandierato dallo spot di turno. Invece a distanza di un anno e mezzo, dopo più di sei mesi di connessione con chiavetta 4G che va a singhiozzo, con velocità ridicole e un ping incredibile che mi porta il più delle volte alla disconnessione, ho deciso di mettere in ufficio la ADSL con tanto di numero geografico.

La cosa che più mi ha fatto sorridere è che Vodafone propone la “fibra” (io non sono raggiunto, ma come si capirà poco importa) ad una velocità massima teorica di 30Mb (ma la fibra non era 100Mb???) a fronte di una ADSL a 20Mb! Il tutto in promozione per un certo periodo e nel caso interessasse alla fine della promozione ci sarebbe un costo extra. Ora posso capire se mi avessero proposto la 100Mb che poi si ridurrebbe ad una 20Mb, ma sinceramente 10Mb di velocità teorica non mi sembrano valerne il costo. Meno male che tanto non sono raggiunto dal servizio (il bello è che il palazzo è cablato dalla fibra di Fastweb, peccato i costi esorbitanti).

Finalmente lunedì pomeriggio arriverà il tecnico Vodafone per installare il modem e verificare che tutto funziona a dovere, dopo aver aspettato due mesi in cui Telecom (che deve fornire l’ultimo miglio) ha cercato di fare ostruzionismo, con un appuntamento fantasma di cui non sono avvertito (non sempre sono in ufficio), cosa che ha fatto anche pensare a Vodafone che avessi rinunciato alla linea, con allungamento dei tempi di circa un mese rispetto al preventivato.

Vedremo ora con la ADSL se riuscirò ad avere una connessione stabile ed affidabile, la chiavetta ha rischiato di volare dalla finestra in più occasioni, spero che il modem non faccia le stesse storie!

Gen
26

Cambio di tablet e cambio di Android

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Alcune settimane fa il mio tablet cinesone vinto anni fa al supermercato è impazzito improvvisamente per la seconda volta.

La prima volta che mi ha dato problemi non veniva letta la parte dei dati, quindi parte delle app e dei dati contenuti nella memoria del tablet non si leggevano in nessun modo, l’unica cosa da fare è stata quella di rasare a zero il tablet.

Per qualche mese ha funzionato, poi improvvisamente, mentre la mia consorte ci giocava, è andato ko, altro reset ma i problemi di stabilità e quelli legati al display non sono mai spariti completamente.

Poichè il tablet lo uso anche per lavoro (ho dentro una SD tutto il backup dei lavori in corso) portandomelo dietro per mostrare disegni e foto ai vari uffici che frequento ho deciso di sostituirlo con un nuovo tablet.

La scelta è caduta sull’offerta di Saturn che all’inizio dell’anno ha messo l’ASUS K018 equipaggiato di Android 4.4.2, che volendo si può collegare ad una tastiera (opzionale e che personalmente non ho preso) per trasformarlo all’occorrenza in un portatile con tastiera fisica.

Tralasciando i dettagli tecnici hardware, mi ha colpito come sia cambiato Android nel giro di pochi anni, fino ad ora ho sempre avuto per le mani la versione 2.3.6, il salto alla 4.4.2 è stato improvviso e un po’ disorientante, ma comunque mi ci sono abituato rapidamente.

La cosa che più mi salta all’occhio è il fatto che mettendo a confronto le due versioni del robottino verde, quello che ho usato fino ad oggi sembra tagliato con una accetta poco affilata, la nuova versione oltre che essere molto bella graficamente (la versione è personalizzata da ASUS in alcuni aspetti) funziona anche molto bene, con un tempo di attesa veramente basso per aprire file ed applicazioni, inoltre sono molto pratiche le varie app date di serie come il lettore delle email e una app “Do it later” che permette di creare una lista di cose da fare per tenerle a mente.

Altra cosa incredibile è la parsimonia nel consumare poco la batteria, il vecchio tablet nel giro di poche ore, con un utilizzo non eccessivo (prendere appunti durante una riunione e simili) si “beveva” la batteria in poco, lasciamo perdere se veniva la voglia di fare qualche giochino.

Con il tempo sicuramente scoprirò altre funzioni e peculiarità di Android, anche perchè alcune app non le ho ancora nemmeno aperte!

Gen
21

Sanità pubblica

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Purtroppo non più tardi dell’altro ieri, causa un malore di mio suocero, mi sono ritrovato ad entrare nel pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi.

Lo scenario che mi si è presentato è quello dei più realistici medical drama americani durante le puntate più concitate. Pazienti stipati in ogni dove, ha delle accostate come auto in sosta dentro in silos, parenti in piedi e i dottori che cercano di dipanare la matassa delle urgenze, il tutto giustamente condito condito dalle domande dei parenti.

La cosa più scioccante è poi sapere che parte del caos pare essere dovuto alla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Gagliera (voce non confermata). Se poi pensiamo ai forti tagli apportati dallo Stato e dalla Regione ai fondi dedicati alla sanità fanno più che arrabbiare.

Mi chiedo se i nostri cari governanti hanno mai messo naso dentro un ospedale quando in funzione e non solo per farsi belli durante le inaugurazioni che spesso sono state inutili spot elettorali.

Ormai sono rassegnato all’idea che esistano cittadini di serie A e di serie B, noi siamo anche più sotto, sempre più simili a sudditi che nulla possono fare se non obbedire a quattro ladri che si sentono come regnanti.

I tagli alla sanità hanno avuto un unico risultato, quello di avere una carenza strutturale di dottori, infermieri e strutture. Poi ci sono gli sprechi della sanità ligure che ha voluto creare un palazzetto della saluto alla voce, il Pammatone, che ha funzionato per, credo, due anni, con tanto di laboratori, macchinari, e lavori per milioni di euro, ora chiuso da anni. Poi c’è chi in Regione parla di virtualità nello spendere.

A pensare che le mie salate tasse finiscono in sprechi del genere mi fa veramente inc… arrabbiare molto.

Auguri ad ogni singolo politico di avere necessità dell’ospedale pubblico come era successo ad Alberto Sordi ne “Il medico della mutuo” che da carnefice diventa vittima preoccupata della propria salute, forse solo così capirebbero la realtà in cui noi siamo obbligati a vivere

Gen
08

Odio i buonisti e i benpensanti

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Da ieri non si sente parlare d’altro, giustamente, di quanto accaduto in Francia. La cosa ha shoccato molti è a ragione. Si sta cercando di mettere insieme i pezzi e soprattutto si cerca di trovare gli attentatori per arrestarli, no idea che non sarà una cosa facile purtroppo.

Con il passare delle ore iniziano a spuntare omuncoli buonisti e benpensanti che quasi scusano il gesto sostenendo che le vignette del giornale satirico erano eccessive… Non no parole…

Non mi stupirei che gli stessi idioti buonisti siano di quelli che di fronte ad uno stupro ai danni di una donna sostengono che in fondo se l’è cercata indossando abiti succinti e provocanti e che chi ha compiuto l’atto ha mal interpretato la cosa.

Così gli stupidi hanno iniziato a parlare, che schifo di individui.

Gen
07

E dopo l’invasione…

Categoria Pensieri

Non mi interessa essere considerato razzista o altro, ma la mia pazienza è terminata e penso che la situazione potrebbe degenerare abbastanza rapidamente.

E’ notizia di poche ore fa che a Parigi un fondamentalista islamico ha attaccato la sede del giornale satirico “Charlie Hebdo” con delle molotov contro la sede del giornale satirico dicendo che non si ride di Maometto, la tensione è palpabile anche in altre nazioni tra cui il bel paese, in queste ore è in corso una riunione del consiglio di sicurezza poichè si ha il sentore che altri problemi potrebbero scoppiare anche qua.

Molti hanno sempre difeso di poveri migranti che con i barconi attraversano il mare per poter trovare un futuro migliore ma la cosa sta prendendo più la forma di un’invasione silenziosa e disarmata, con attentatori travestiti da povere pecorelle, che poi silenziosamente si annidano qua e la, in attesa che qualcuno dia loro l’ordine ed ecco che il caos potrebbe essere globale.

Ora mi domando cosa aspettino tutti i governi a capire e ad intervenire rapidamente, con controlli più rigidi dei migranti, rimandandoli magari al mittente senza troppe scuse e masturbazioni mentali. Altre nazioni affrontano in maniera più rigida la problematica, respingendo chi cerca di varcare in maniera non corretta i confini e non rispetta le regole.

Una domanda che mi sono sempre posto, e che non ha mai trovato una vera risposta se non quelle politicamente corrette e buoniste che la nostra società spaventata dalla sua ombra ormai confeziona abitualmente, noi siamo sulla carta permissivi, comprensivi, cerchiamo di capire e di accettare chi ha altre culture e ne giunge da lontano, capisco poco il fatto di doverci calare le braghe ogni volta senza neanche proferire verbo, ma mi sono sempre domandato se questi individui avrebbero la stessa cortesia nei nostri confronti se la situazione fosse inversa. Non credo, ne abbiamo purtroppo dimostrazione delle continue stragi in nazioni non proprio amichevoli.

Ok essere gentili ed essere quelli che allungano per primi la mano, sta agli altri accettarla e stringerla, ma molte volte sulla nostra mano ci hanno sputato se non di peggio.

Ho sempre ritenuto la religione inutile e pericolosa, alimenta strane idee nella testa delle persone e i più fanatici diventano pericolosi e quella di questi ultimi anni ne è la dimostrazione, dalla guerra del golfo in poi tutto è peggiorato rapidamente e il medio oriente ha dichiarato le sue intenzioni e le sue idee in maniera chiara in più occasioni. Noi andiamo li con l’idea di aiutarli (so che qualcuno dirà che non è vero, lo fanno per interesse e altre cazzate, vi dico andate a cagare complottisti!!), e il più delle volte ci tocca vedere molti ragazzi tornare avvolti nella bandiera e la parata di cordoglio. Vogliamo capirlo o no che loro non ci vogliono li, stanno bene come stanno, tra le pietre e il nulla assoluto, facendosi la guerra come hanno sempre fatto, più andiamo a cercare di scolarizzarli e più loro si rivoltano.

Dimostrazione sono stati anche gli attentati sventati nel Regno Unito, dove figli di immigrati regolari residenti in Inghilterra si stavano organizzando per creare il caos, o ancora i guerriglieri dell’ISIS che sono partiti da ogni dove per unirsi nella guerra per l’IRAQ. I benpensanti non crederanno che quelli non torneranno da dove sono partiti, in un modo o nell’altro, per creare problemi anche in altre parti del mondo?

La cosa più triste è poi pensare che la religione, in larga parte inutile senza una morale di fondo, nella realtà è la cosa più artefatta al mondo e che per come possano chiamare il dio di turno nelle varie nazioni e fedi, stanno parlando sempre della stessa cosa ma dandogli un nome diverso, sintomo che la religione annebbia i sensi e il cervello.

Ogni giorno che passa avremo più paura, paura di essere in un locale pieno di persone, paura di dire quello che pensiamo, che sia satira o no, paura e basta, perchè a questi idioti piace incutere paura, tanto sanno che buona parte del mondo occidentale è troppo preso da altre cose per rendersi conto che la bomba è innescata e che prima o poi faremo tutti un bel salto.

E ad essere buoni cosa otteniamo? Per ora nulla, ricordo solo che un extracomunitario ha accesso ad un credito agevolato, anche a fondo perduto, per avviare una attività, tassi differenti per un mutuo, contratti telefonici per chiamare la propria nazione che rasentano l’assurdo per costi ridicoli a fronte dell’uso smodato che fanno del telefono, aiuti di vario genere, mediatori culturali per comprenderli e via così, cosa abbiamo noi cittadini? Direi le tasse da pagare, una marea di obblighi e diritti molto labili.

Dic
31

Umore sotto i piedi

Categoria Pensieri

Siamo arrivati alla festa che meno sopporto dopo Halloween, la fine è l’inizio dell’anno. Sin da bambino non mi è mai piaciuto il veglione, il dover tirare tardi, il caos e via così, e non che con il passare degli anni la mia opinione sia cambiata.

Stasera allo scoccare della mezzanotte un orda di imbecilli scenderà in strada per staccarsi parti del corpo con petardi e simili, qualcuno separerà al vicino per festeggiare con l’immancabile pistola o fucile e via discorrendo.

Se può essere possibile il mio umore è ai minimi storici, le festività appena passate mi hanno lasciato un fondo di malinconia e tristezza (anche uno stato di nervosismo e rabbia), ho pensato ai natali ormai passati di quando ero bambino e a chi purtroppo non c’è più da parecchio tempo ma che manca come l’aria.

Così il mio umore è sceso di livello fino ad essere sotto i tacchi delle scarpe, l’anno per molti, forse troppi aspetti è stato complesso, ma direi che la vita in generale è complessa e di periodi no ce ne sono e saranno sempre per tutti.

Negli ultimi giorni, in cui il telefono è l’email si sono calmati e ho potuto portare avanti alcune cose e ho anche avuto modo di pensare un po’ e cercare di mettere un po’ d’ordine nella testa, così sono giunto alla conclusione di dovermi occupare di me stesso e cercare di ritagliarsi un po’ di spazio per coltivare i miei interessi e chiudere fuori il resto del mondo.

Probabilmente il mio stato d’animo è anche dovuto a situazioni di varia natura, notizie poco confortanti sullo stato di salute della nostra economia, il lavoro che alle volte stagna o non offre nulla di particolarmente creativo e stimolante, pensieri legati a questioni familiari più o meno risolvibili e via dicendo.

Oggi tutti quelli che stapperanno le immancabili bottiglie di spumante si augureranno un anno migliore, dubito che sarà così, è tutto una chimera che già da domani sarà svanita nel nulla e la vita proseguirà in maniera analoga a prima, unitamente a pensieri e problemi già noti oltre a quelli che arriveranno nei prossimi mesi.

Ammetto che stasera vorrei andare a dormire per svegliarmi direttamente il 2 per saltare a pie pari le prossime ore, ma invece con un sorriso posticcio e discorsi inutili si festeggerà per non essere etichettato come guastafeste.

Quindi buon anno, tanto sarà poco differente dagli altri.

Nov
03

Lo spot di un minuto di Mediaset

Categoria Pensieri

Da circa un anno o forse poco più Mediaset ha istituito lo spot di un minuto che alle 21.00 viene trasmesso su tutti i canali del gruppo, l’idea sicuramente è interessante per chi vuole fare pubblicità in televisione con una visibilità molto ampia.

A parte che non sempre gli inserzionisti pagano 1 minuto intero e gli spot ormai sono sempre due con una durata complessiva di 1 minuto, i costi non devono essere così bassi e alla portata di tutti, che non si discute, trovo che invece sia discutibile il modo con cui lo spot "entra" nelle varie trasmissioni.

Il mega spot entra senza preavviso in qualsiasi punto di qualsiasi trasmissione e la interrompe inesorabilmente e la cosa personalmente mi infastidisce non poco.

La resa dell’operazione comunque la trovo discutibile, e non poco, infatti l’impressione è che si stia guardando uno di quei canali locali il cui budget solitamente è molto limitato e la regia non è per niente curata. Mi chiedo da mesi perché Mediaset e i loro registi non riescono a confezionare uno spazio sensato e curato, senza brusche interruzioni e ripartenza senza replay degli ultimi secondi di quello che è stato interrotto improvvisamente, non credo sia poi così complicato farlo.

Ok a chi fa pubblicità interessa poco del come funziona lo spot lato televisione, l’importante è la visibilità ed il pubblico, ma la qualità per una televisione dovrebbe essere importante, o no?

Ott
31

Enti e società parastatali

Categoria Pensieri

logo_eneldistribuzioneÈ buffo notare che mentre scrivo il titolo del post il correttore automatico mi stia suggerendo "parassiti" al posto di parastatali, ma il senso del mio pensiero è proprio quello.

In questi giorni sono alle prese, per questioni di lavoro, a due società che hanno avuto un comportamento quantomeno opposto ed in un caso discutibile.

Mi spiego. Per dei lavori su di una piccola facciata devo far spostare dei cavi di Telecom ed Enel. Cercando in rete ho trovato il modo per comunicare con entrambe le società, per Telecom è bastato un fax ed un sollecito per essere ricontattato da un tecnico che mi ha tenuto aggiornato sulle loro intenzioni e costi. Confermato il preventivo in questi giorni saranno in cantiere per sganciare e spostare i cavi.

Per Enel ho dovuto chiamare il centralino che mi ha dirottato su di un numero di fax di Enel Distribuzione per chiedere il loro intervento. Mando il primo fax senza ricevere riscontro alcuno, a seguito di un secondo fax mi arriva una email a cui era allegata una domanda con allegate le istruzioni ed i costi per farsi fare l’offerta. Ovviamente solo per avere i tecnici in cantiere si devono pagare 122,00 €. Fatto il pagamento ed inviato il tutto nuovamente per fax, l’email è del tipo non presidiato, sono nuovamente spariti. Ho mandato altri 2 fax per sollecitare, ricevendo con calma una nuova missiva che mi informava che avrebbero risposto entro il 15 di novembre perché ci sono delle tempistiche dettate dall’authority che non possono essere modificate. La cosa è stata anche confermata dall’incarico di cui mi è stato indicato il numero di telefono.

Tralasciando la "simpatia" dell’incarico di turno e le risposte che mi ha dato, trovo inaccettabile che per comunicare con una società che ha il monopolio per la gestione della rete elettrica nazionale lo si possa fare solo per fax, quando poi loro alle volte rispondono con lettere semplici ed email a cui non si può rispondere perché non presidiate da nessuno. Discutibili anche le tempistiche di risposta ed intervento per portare a termine gli interventi. Insomma il solito carrozzone italiano che se ne frega dei cittadini.

Ott
29

La continua ricerca di una stabilità che sembra non esistere

Categoria Pensieri

Il mondo non è mai stato semplice, in nessuna epoca e periodo storico e l’incertezza l’ha sempre fatta da padrona, solo che ora sembra sistema esagerando un po’ troppo.

Ora come ora tutto quello che prospetta il futuro sembra nebuloso più che mai, ogni evento getta un’ombra sulle poche certezza che le persone hanno, se poi ci si aggiunge l’incertezza economica ecco ch’era frittata è fatta.

I politici sembrano diventati maestri nel ridurre la speranza dei cittadini ad un lumicino ben poco luminoso, cercando di far venire meno il detto "la speranza è l’ultima a morire" cercando di dimostrare che se si vuole anche lei purtroppo soccombe inesorabilmente.

Vengono chiesti sacrifici folli ai lavoratori, alle famiglia, alle imprese e tutto con il tempo si scioglie come un gelato lasciato al sole, i lavoratori accettano retribuzioni ridicole, le imprese o chiudono o migrano in nazioni più stabili e con un futuro più roseo e alcune famiglie tingono una cinghia che è già da tempo più che stretta ed insopportabile.

Gli unici che sembrano godersi in parte la situazione sono le banche che facendo parecchie difficoltà concedono prestiti ho sembrano assomigliare più ad un taglieggiamento che ad un prestito. Così l’economia nazionale affonda e c’è chi cerca di raddrizzare la cosa dando 80 € al mese. Soldi che assomigliano di più ad una goccia d’acqua offerta a chi sta morendo di sete nel deserto.

Poi c’è chi si stupisce che le nascite sono diminuite, chi se la sente di mettere al mondo un figlio con i chiari di luna che ci sono? Un figlio ha come conseguenza opposta alla grande felicità i costi che in oggi sono quasi proibitivi, un figlio non può essere ripagato con altri 80 € al mese e non si può pensare di fargli fare sacrifici incredibili. In più c’è anche l’incertezza del suo futuro ancora più nebuloso.

Il mondo affonda e noi con lui, il problema è che non abbiamo avuto i soldi per comprare un salvagente e abbiamo difficoltà a nuotare perché i politi si appoggiano a noi per sopravvivere e non intendono nuotare ma anzi ci ordinano a gran voce di nuotare meglio altrimenti si bagnano.

Ott
22

Il rischio depressione

Categoria Pensieri

Depressione

Il periodo storico non è dei migliori, sotto molti aspetti:

  1. Il lavoro stagna in metà del mondo, mentre l’altra metà tenta di affondare quello in crisi fregandosene bellamente e cercando di acquistare a livello di saldo quel poco che ci resta.
  2. Il medio oriente è una polveriera di problemi che nel frattempo si stanno infilando nel resto del mondo.
  3. Un virus che è un miliardesimo di noi potrebbe diventare pericoloso per tutto il mondo.
  4. I politici (almeno in Italia) se ne infischiano bellamente di buona parte dei problemi locali, nazionali ed internazionali e pensano solo a riempirsi le tasche.
  5. Noi cittadini ci vediamo sfilare i denari da sotto il naso e più che brontolare non riusciamo a fare.
  6. Le leggi sono sempre più inique, come peraltro la giustizia.
  7. etc. etc.

Insomma il rischio di cadere in una depressione profonda non è poi una cosa così remota. Personalmente cerco di stare tranquillo e lavorare con la testa sgombra per non incorrere in errori (sempre in agguato) e cercare di soddisfare i vari clienti, ma alle volte sentendo le varie notizie, parlando con i colleghi, osservando che l’edilizia (il mio settore) è in una profonda crisi che sta decimando le imprese e i cantieri e l’iniziativa privata è ridotta all’osso, alle volte mi ritrovo ad aver difficoltà ad addormentarmi, oppure l’appetito è minore oppure ho una sensazione di pesantezza al petto unita all’idea di avere la tachicardia (probabilmente nei momenti più complessi ce l’ho di sicuro).

In quei momenti lavorare diventa complesso, se non impossibile, infatti l’attenzione viene sviata da preoccupazioni di varia natura, con timori nel domani sempre più incerto e difficile che ci attende.

Se poi ci si aggiunge il fatto che il telefono squilla sempre meno e sempre più per piccole pratiche che economicamente non sono per niente remunerative (con guadagli irrisori) ma che purtroppo sistematicamente occupano molto tempo in maniera immotivata (gli enti pubblici sono maestri per complicare la vita a tutti senza un apparente motivo) e i dubbi sul domani aumentano esponenzialmente.

Quando c’è in vista un nuovo lavoro ci si trova sempre più spesso a trattare con il cliente di turno come se si fosse al mercato delle vacche con ribassi incredibili che ci si trova ad accettare per timore di restare al palo senza un lavoro.

Insomma, lo Stato si occupa di non problemi ma del benessere psicofisico dei cittadini se ne infischia alla grande, mi sa che stasera mi prenderò della melatonina per rilassarmi un po’.